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sabato 3 settembre 2016

Case Bortot, Bivacco del Marmol e Pelf


PARTENZA e ARRIVO: Case Bortot (694 m);


 

DIFFICOLTA': EE/EEA (impegnativo);

SENTIERI: 501, 503, 514, Ferrata Zacchi, Ferrata Marmol, Ferrata Mariano, 511, 505;  

CARTOGRAFIA: Tabacco n°24;

TEMPO IMPIEGATO: 9 ore (soste incluse) il primo giorno e 10 ore (soste incluse) il secondo;

ALTITUDINE MASSIMA: Pelf  (2502 m);

ALTITUDINE MINIMA:
Case Bortot (694 m);

ZAINO: 35 litri;

MATERIALE e RISORSE: una buona scarpa, una buona dose di acqua, un paio di bastoncini da trekking, set da ferrata, casco, fornello a gas, sacco a pelo;

GRUPPO MONTUOSO: Dolomiti Bellunesi - La Schiara;

SEGNALETICA: Buona fino a forcella Marmol, oltre diventa un po' datata e meno visibile; 


CONSIGLI: Questo percorso richiede un ottimo allenamento,  al bivacco ci sono delle coperte, volendo si può portare con se anche il solo sacco lenzuolo;
 

DESCRIZIONE DELL' ITINERARIO

1° giorno:
 Partenza da Case Bortot ore 10:00, percorrendo le tre ore di avvicinamento per arrivare al 7° Alpini, si attraversa più volte l'Ardo (molto bello da fotografare in prossimità del terzo e ultimo ponte), il sentiero 501 è prevalentemente sul bosco di latifoglie fino alla fine, eccetto alcuni brevi tratti esposti al sole.





Dal rifugio all'attacco della ferrata Zacchi (che percorreremo solamente per il primo tratto che si collega alla Marmol) s'impiega meno di un'ora.
Il percorso della ferrata Marmol richiede due ore (soste escluse) fino al bivacco Marmol o Bocco.
La ferrata non presenta particolari difficoltà tecniche, c'è solamente qualche tratto un po' esposto lungo il percorso. La ferrata è di media difficoltà e si può percorrere anche con zaini voluminosi (io avevo un 70 litri e non ho avuto difficoltà).










Al bivacco ci sono 6 posti letto con materasso e coperte di pile, un tavolo e qualche provvista. La struttura è di recente costruzione ed è un ottimo punto di appoggio per il tipo di percorso che sto raccontando.

2° giorno:
Partenza dal bivacco Bocco o Marmol alle ore 7:00, dopo mezz'ora di sentiero attrezzato fino a Forcella Marmol, da cui inizia la Ferrata Mariano, che ci porterà dopo tre ore alla vetta del Pelf.








La ferrata ha un tratto iniziale verticale, e quindi difficile, ma dopo una mezz'ora le difficoltà diminuiscono notevolmente, con ampi spazi per riposare e senza cavo.






 Dalla vetta del Pelf, (che non è segnata con cartelli e targhette, ma solo con un'anonima croce di legno) non è più necessario il materiale da ferrata, perchè finiscono i cavi metallici e dopo 5 minuti dalla vetta ci si trova a scendere su prato erboso.


La discesa fino all'intersezione col sentiero che ci porterà di nuovo al rifugio 7° Alpini durerà all'incirca due ore e mezza, e da lì il rifugio dista tre quarti d'ora abbondanti.








Una volta arrivati al rifugio, la strada per scendere è la stessa fatta il giorno prima per salire.



domenica 30 agosto 2015

Rif. Palafavera - Rif. Coldai - Lago Coldai

PARTENZA: Rif. Palafavera  (1550 m);

ARRIVO: Rif. Palafavera (1550 m);

DIFFICOLTA': E;

SENTIERI: 564, 556;

CARTOGRAFIA: Tabacco n°15;

TEMPO IMPIEGATO: 4 ore, soste incluse;

ALTITUDINE MASSIMA: Forcella Coldai (2191 m);

ALTITUDINE MINIMA: Rif. Palafavera (1550 m);

ZAINO: 20 litri;

MATERIALE e RISORSE: Buona scarpa;

GRUPPO MONTUOSO: Dolomiti di Zoldo - Civetta;

SEGNALETICA: Buona;

DESCRIZIONE DELL' ITINERARIO: L'itinerario percorso è come da mappa allegata, il sentiero è sempre ben segnalato e facilmente riconoscibile.





Da destra: il Lagazuoi, le Tofane e il Pelmo


Il Rifugio Coldai




Il lago Coldai

PERIODO CONSIGLIATO: Tutte le stagioni;

CONSIGLI: Meglio portare con sè un paio di bastoncini da trekking per affrontare meglio il percorso.