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martedì 24 maggio 2016

Da Auronzo a Calalzo, rifugi Ciareido e Baion e la Val d'Oten



PARTENZA: Auronzo (820 m);


ARRIVO: Calalzo di Cadore (741 m);

DIFFICOLTA': EE;

SENTIERI: 268, strada sterrata, 272, 264, 248, strada asfaltata;  

CARTOGRAFIA: Tabacco n°16;

TEMPO IMPIEGATO: 4 ore e mezzo il primo giorno e 6 ore il secondo;

ALTITUDINE MASSIMA: Rifugio Ciareido (1969 m);

ALTITUDINE MINIMA: Calalzo di Cardore, stazione (741 m);

ZAINO: 30 litri;

MATERIALE e RISORSE: una buona scarpa, una buona dose di acqua, un paio di bastoncini da trekking e un sacco lenzuolo per la notte in rifugio;

GRUPPO MONTUOSO: Dolomiti, Marmarole orientali;

SEGNALETICA: Ottima e sempre presente; 

DESCRIZIONE DELL' ITINERARIO: il percorso che propongo, sale dalla diga di Auronzo al Ciareido abbastanza velocemente in mezzo al bosco. Inizialmente il sentiero (268) somiglia ad una strada forestale (anche se molto ripida) fino alla casa dei cacciatori di Auronzo, poi si riduce a sentiero per il breve tratto  sotto Col di Villapiccola fino alla strada sterrata che conduce a Pian dei Buoi.

Arrivati a Pian dei Buoi, il Rifugio Ciareido dista 15 minuti a piedi su strada sterrata.
Al rifugio io ho dormito la notte per riprendere la discesa il giorno seguente con le gambe riposate.
La discesa inizia con il sentiero 272, che collega i rifugi Ciareido e Baion passando sotto le Marmarole.
Poi, sono sceso lungo la strada sterrata che collega il Baion a Domegge fino a forcella bassa, prendendo il sentiero 248 fino alla strada sterrata in Val Vedessana.
Una volta sceso al ponte Vedessana, io sono risalito fino al Bar Alla Pineta, ma si può anche accorciare la discesa di un'ora buona andando direttamente giù a Calalzo.

PERIODO CONSIGLIATO: estate ed autunno, in estate con una buona dose di acqua;

CONSIGLI: la salita, come buona parte della discesa, sono in mezzo al bosco. Quindi è utile consultare lo storico delle condizioni meteorologiche locali, per capire se la via sarà fangosa e scivolosa.






























sabato 7 maggio 2016

Traversata del Grappa da Ovest, da Cismon del Grappa a Fener, in 2 giorni

PARTENZA: Cismon del Grappa (201 m);

ARRIVO: Fener (182 m);

DIFFICOLTA': EE (in ottimo allenamento);

SENTIERI: 920, 913, 910, ANG, 151, 152, 212, SP141, 221, E7, TV1;  

CARTOGRAFIA: Tabacco n°51;

TEMPO IMPIEGATO: 9 ore il primo giorno e 4 ore il secondo;

ALTITUDINE MASSIMA: Cima Grappa (1775 m);

ALTITUDINE MINIMA: Fener (182 m);

ZAINO: 70 litri;

MATERIALE e RISORSE: A parte una buona scarpa, una buona dose di acqua, un paio di bastoncini da trekking e materiale da bivacco in tenda;

GRUPPO MONTUOSO: Massiccio del Grappa;

SEGNALETICA: Quasi sempre perfetta; 

DESCRIZIONE DELL' ITINERARIO: Ho iniziato questo percorso dalla stazione ferroviaria di Cismon del Grappa, salendo verso l'albergo Forcelletto. Dopo con il sentiero ANG diretto a Cima Grappa sono arrivato fino all'ossario, poi sono sceso al bivacco di Val Vecchia e da lì a Pian de la Bala. Per finire con il sentiero delle Meatte fino a Cima della Mandria.

Il secondo giorno da Cima della Mandria ho iniziato la lunga discesa verso la stazione ferroviaria di Fener, passando per il Monte Palon, punta Brendai e Monte Tomba (il tutto sul percorso dell'alta via trevigiana TV1, i segnavia sono sempre presenti contrassegnati con la scritta E7 o TV1).
Il precorso è monotono in bosco di latifoglie da Cismon fino al Forcelletto e dal Tomba fino a Fener. Per il resto è un tracciato molto rilassante ed affascinante dal punto di vista storico e paesaggistico.

PERIODO CONSIGLIATO: Primavera ed autunno, in estate potrebbe essere troppo caldo;

CONSIGLI: Meglio avere con sè un paio di bastoncini da trekking per il notevole dislivello. Partire nelle prime ore del mattino, in modo da superare i tratti più impegnativi con temperature meno soffocanti (sopratutto nel bosco di latifoglie l'umidità si sente parecchio). Meglio prendere le dovute precauzioni in caso di pelle sensibile al sole, perchè dal Forcelletto al monte Palon si è sempre esposti al sole.